Recentemente la Commissione tributaria regionale del Lazio, con la sentenza n. 2346/1 del 15.04.2019, si è espressa in tema di recupero a tassazione della maggiore imposta Ires per l’anno 2010, in relazione ad un’operazione di cessione di un centro commerciale strutturata come dismissione della galleria quale ramo d’azienda. In particolare, i beni ceduti attraverso 2 diversi negozi giuridici caratterizzati da una profonda interdipendenza funzionale, sono da considerare unitariamente a parere dei giudici tributari , ai fini delle imposte sui redditi della società, per il calcolo della plusvalenza conseguente all’operazione di compravendita.
Siamo quindi in presenza di una volontà elusiva in una operazione immobiliare, dove le parti hanno inteso dare una veste contrattuale alla compravendita diversa da quella che essa è nella sostanza e che è stata accertata dalla commissione tributaria. Accertamenti di questo tipo possono avere pesanti ripercussioni sui bilanci delle aziende, attesa la differenza di imposta tra quanto previsto e quanto poi effettivamente dovuto in seguito all’accertamento. Mettere in atto operazioni di investimento immobiliari senza tenere conto preventivamente di tali possibili conseguenze può minare il calcolo di convenienza globale del trading immobiliare stesso. Si consiglia pertanto di ricorrere sempre al parere di un esperto prima di ogni decisione simile a quella in oggetto.